5.2.09

lotofagie...

...farei volentieri scorpacciate di fiori di loto anch'io pur di dimenticare quest'ultima parte della giornata!



I was hell
Sarcastic silver swell
That day it rained
Tough spun. Hard won. No
Ocean flower aquarium
Badlands. Give a hand
Honey dipt. Flim flam
Hey hey. Hey hey
That cat can walk like a big bad man

So happy to show us

I ate the lotus
Say haven't you noticed?
I ate the lotus

Storefront window, I reflect
Just last week I was merely heck
Tip the scale. I was hell
Picked me up, then I fell
Who's this stranger? Crowbar spine
Da, da, da, and I feel fine
Let it rain, rain, rain (rain)
Bring my happy back again

So happy to show us

I ate the lotus
Say haven't you noticed?
I ate the lotus
I ate the lotus

Let it rain, rain, rain (rain)
Save me from myself again
Wash away my ugly sins
Opposing thumb, dorsal fin
That monkey died for my grin
Bring my happy back again
Let it rain (rain), rain, rain (rain)
Bring my happy back again

So happy to show us

I ate the lotus
Say haven't you noticed?
I ate the lotus
I ate the lotus
I ate the lotus
I ate the lotus


...e ascoltando Lotus ho trovato in rete L'isola dei lotofagi: un blog interessante in cui ho scovato un'ottima meta per uno Sviaggio!
Si tratta di una deliziosa isoletta descritta anche su repubblica.it.



"Si chiama Pacific Trash Vortex. Ha un diametro di 2500 chilometri
ed è profonda 30 metri. Il suo peso ha raggiunto 3,5 milioni di tonnellate
Nel Pacifico l'Isola della spazzatura
per l'80% formata di plastica
Come un deserto oceanico, dove la vita è ridotta
solamente a pochi grandi mammiferi o pesci"

di LUIGI BIGNAMI

LO CHIAMANO Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell'Oceano Pacifico, ha un diametro di circa 2500 chilometri è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove. "E' come se fosse un'immensa isola nel mezzo dell'Oceano Pacifico composta da spazzatura anziché rocce. Nelle ultime settimane la densità di tale materiale ha raggiunto un tale valore che il peso complessiva di questa "isola" di rifiuti raggiunge i 3,5 milioni di tonnellate", spiega Chris Parry del California Coastal Commission di San Francisco, che è da poco tornato da un sopralluogo.

Questa incredibile e poco conosciuta discarica si è formata a partire dagli anni Cinquanta, in seguito all'esistenza della North Pacific Subtropical Gyre, una lenta corrente oceanica che si muove in senso orario a spirale, prodotta da un sistema di correnti ad alta pressione. L'area è una specie di deserto oceanico, dove la vita è ridotta solo a pochi grandi mammiferi o pesci.

Per la mancanza di vita questa superficie oceanica è pochissimo frequentata da pescherecci e assai raramente è attraversata anche da altre imbarcazioni. Ed è per questo che è poco conosciuta ai più. Ma proprio a causa di quel vortice l'area si è riempita di plastica al punto da essere considerata una vera e propria isola galleggiante. Il materiale poi, talvolta, finisce al di fuori di tale vortice per terminare la propria vita su alcune spiagge delle Isole Hawaii o addirittura su quelle della California.

In alcuni casi la quantità di plastica che si arena su tali spiagge è tale che si rende necessario un intervento per ripulirle, in quanto si formano veri e propri strati spessi anche 3 metri. La maggior parte della plastica giunge dai continenti, circa l'80%, solo il resto proviene da navi private o commerciali e da navi pescherecce.

Nel mondo vengono prodotti circa 100 miliardi di chilogrammi all'anno di plastica, dei quali, grosso modo, il 10% finisce in mare. Il 70% di questa plastica poi, finirà sul fondo degli oceani danneggiando la vita dei fondali. Il resto continua a galleggiare.

La maggior parte di questa plastica è poco biodegradabile e finisce per sminuzzarsi in particelle piccolissime che poi finiscono nello stomaco di molti animali marini portandoli alla loro morte. Quella che rimane si decomporrà solo tra centinaia di anni, provocando da qui ad allora danni alla vita marina.
(29 ottobre 2007)
Fonte: repubblica.it

by Cat

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