6.6.09

Ginevra o l'elogio dell'imperfezione...


© Horloge Cornavin

Ah, potessi vivere in una città P.E.R.F.E.T.T.A.!
Una città verde, linda, ecologica, ordinata, benbeneducata, silenziosa...insomma, ammettiamolo, il luogo in cui ognuno di noi, almeno una volta, ha sognato di trasferirsi! 
Eppure tanta perfezione fa venir voglia di fuggire e non faccio nessuna fatica a crederlo: tanta (troppa) P.E.R.F.E.Z.I.O.N.E. rischia di far ammattire! Meglio vivere in una città reale o in un parco della Disney? ;). 
Lo ripeto, Vivere semplice è uno dei miei blog preferiti!
Oggi ho scovato per voi un vero e proprio "elogio dell'imperfezione". Imperfezione nostra e dei nostri centri urbani che sì, vanno sicuramente migliorati, ma che, vivadio, "puzzano" ancora di vita!

locandina del film I'm a Cyborg, but that's OK


Ginevra è una città perfetta
Ci sono parchi enormi, una natura perfettamente governata, ci sono marciapiedi enormi e nessuna macchina o motorino si sognerebbe mai di parcheggiarci sopra, neanche con due ruote. Ha stile, è moderna ma ha un’anima retrò fenomenale, mercatini delle pulci ovunque a prezzi stracciati, anche i centri sociali hanno i fiori alle finestre e le sedie in tinta con le scritte sui muri…

Ginevra è ricca, non vedi barboni o mendicanti in giro, solo donne ben vestite con i passeggini alla moda e le borse dello shopping.
Il lungolago è pieno di signore che fanno jogging e signori che portano a spasso il cane con la doggy bag pronta per l’uso.
Ginevra è nel cuore dell’Europa. Puoi andare a sciare tutto l’inverno, le più esclusive piste sui ghiacciai svizzeri sono a 20 minuti dal centro, senza contare le terme, i viaggi low-cost per tutte le capitali, i laghi dove fare il bagno tutta l’estate, le spiaggette esclusive con il prato inglese curato da schiere di giardinieri in livrea.
Ginevra è maledettamente noiosa, prevedibile e fredda. Ginevra è silenziosa, deserta, finta, non c’e’ vociare di venditori di frutta e verdura per la strada, non c’è il lavavetri al semaforo (che anche se non hai voglia di dargli i soldi almeno sta li apposta per ricordarti che la vita difficile è un’altra), non c’è odore di vita, puzza di ascelle sugli autobus, pomeriggi passati a tirar tardi al parco giochi tanto chissenefrega se stasera si cena alle 8.

Qui i parchigiochi si svuotano alle 6, tutte le mammine corrono a casina a fare le loro cenette per i loro pargoletti perchè alle 7 si va a nanna. E lo dico proprio io, che sapete come la penso sul sonno dei bambini.
A Ginevra i negozi chiudono alle 18.30, il sabato e la domenica è tutto sigillato, se vuoi comprare il latte vai al supermercato dell’aereoporto.
A Ginevra la gente sente la necessità di evadere dalla Svizzera (anche gli svizzeri) e spesso il sabato pomeriggio si va a fare una passeggiata nella vicina Alta Savoia, dove almeno una pizzeria aperta o un kebabbaro si trova sempre. Nella Svizzera tutta, i locali si sentono in dovere di scusarsi perchè il segreto bancario è la più grande presa in giro e falsità della terra, che arricchisce loro (che sono gia straricchi) e contribuisce ad alimentare il riciclo di denaro sporco in tutto il mondo. Vergogna!
Ginevra è prevedibile, tutti si dicono bonjour tremila volte al giorno, e la cassiera alla coop quando paghi dice: buonjour madame, merci madame, a votre service madame, e quando stai per uscire ti dice ancora bon fin de journee madame, che ti verrebbe voglia di dirle crepa!
 
Cioe’ i primi giorni ti sembrano tutti cosi cortesi, poi alla fine non ne puoi più.
E lo dico proprio io che quando sono arrivata a Roma (da Torino) sono rimasta schifata dal fatto che i baristi romani non salutano nè quando entri nè quando esci…. ma insomma c’e’ anche una via di mezzo.
Insomma un paradosso dietro l’altro. E non dico che Ginevra non sia una pacchia, semplicemente non lo è per noi. Conosciamo parecchi italiani che vivono qui da un po’ e non tornerebbero mai più a Roma, beati loro. Ma se gli chiedi perchè ti rispondono nell’ordine:
1) perchè se ho bisogno di un ospedale non devo fare la coda al pronto-soccorso

2) perchè qui almeno almeno non c’e’ Berlusconi

3) perchè le scuole sono fenomenali

4) perchè poi quando mi stufo un giro a Roma posso sempre farlo
Insomma a me non sembrano proprio delle ragioni sufficienti. All’ospedale spero di non andarci mai, Berlusconi pazienza almeno abbiamo qualcosa di cui lamentarci, le scuole fenomenali si è vero ma che palle (e noi adulti non abbiamo diritto ad una vita fenomenale?) e poi se ti stufi continuamente di stare qui e ogni weekend parti per le vacanze non pensi che ci sia qualcosa che non va?
E poi, se non vi bastano queste motivazioni vi consiglio una cosa: venite e provate. C’e’ un sacco di lavoro qui a Ginevra, lavoro a catinelle. Venite e poi ne parliamo ok?
ps: spero che le care persone che ho conosciuto a Ginevra, gli italiani specialmente, non se ne abbiano a male della mia franchezza. sono felice di averli conosciuti, rispetto le loro scelte perchè vivaddio non siamo tutti uguali e soprattutto grazie alla vita che mi dato la possibilità di scoprire ciò di cui ho (e per fortuna abbiamo) bisogno per essere felici.

Info.

Sulla Svizzera:
Sul Museo degli orologi di Ginevra...
hautehorlogerie.org

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