30.10.12

#1 "I AM GAME"


I don't know what you smoke or what countries you've been to
if you speak any other languages other than your own but I'd like to meet you
I don't know if you drive if you love the ground beneath you
I don't know if you write letters or panic on the phone still
I'd like to call you all the same, if you want to, I am game.
I don't know if you can swim or if the sea has any draw for you
if you're better in the morning or when the sun goes down
I'd like to talk to you
I don't know if you can dance if the thought ever occurred to you
if you eat what you've been given or push it round your plate still
I'd like to cook for you all the same, I would want to, I am game,
If you walk my way and I could keep my head we could creep away in the dark or maybe not, we could shoot it down anyway.
I don't know if you read novels or the magazines
if you love the hand that feeds you I assume that your heart's been bruised I know I'd like to know you
you don't know if I can draw at all or what records I am into
if I sleep like a spoon or rarely at all or maybe you would do? maybe you would do?
if I walk your way I will keep my head we will feel our way through the dark though I don't know you I think that I would do I don't fall easy at all      
Lisa Hannigan





Credevo di voler scoprire l'Inghilterra, parrrrdon,la Gran Bretagna, e invece la verità vera è che, come sempre accade quando si decide di viaggiare, sono IO quella che cerco ogni giorno lungo la strada.
Così dedico il testo che apre questo post  a me stessa: a quella che non conosco ancora e che mi piacerebbe scoprire, chiamare, ascoltare.
E' lei che mi sorprende ogni giorno ed è per lei che sono "in gioco".
Un anno fa non lo sapevo ancora. 

37
trentasette
TRENTASETTE
T-R-E-N-T-A-S-E-T-T-E
ti erre e enne ti a esse e ti ti e
3+7=10

L'ho sussurrato, bisbigliato, ripetuto a mente, urlato, compitato, scomposto e sommato questo numero tanto per vedere l'effetto che faceva.
Ho setacciato google in lungo e in largo in cerca d'ogni suo possibile recondito significato simbolico.
Ho scomodato la cabala per ripiegare speranzosa sulla smorfia senza successo.
A quanto pare  la ragione della mia inquietudine non se ne sta rintanata in un numero.
Cercavo un segno, qualcosa che m'indirizzasse.
Qualcosa che desse lustro e aggiungesse un pizzico di fascino a questo errare e invece…invece niente.
Io "sono" 37 per dirla all'inglese.
Questo è tutto.
37 anni sono pochi o sono tanti, troppi, per mettersi in cammino. Sono troppi per scombinare tutto?
Insomma è troppo tardi?
E' buffo alcuni ritengono che stia prolungando la mia adolescenza altri, al contrario, mi definiscono "coraggiosa"…bah! 
Nè l'una né l'altra: spiacente, non sono né un'eterna Peter Pan né un'eroina.
Forse sono entrambe le cose o, più probabilmente, sono solo un'incosciente.
So solo che più di un anno fa ho deciso che era meglio assecondare il mio bisogno di andare piuttosto che piangermi addosso e lamentarmi.
A dirla tutta era da un paio d'anni che meditavo una "fuga" e così,
come tanti italiani troppo choosy e perduti (perché alla famosa "generazione perduta" appartengo), sono partita alla volta di Londra.
Niente di esotico come l'isola che non c'è o di coraggioso come fare peace keeping a Gaza dunque.
Niente di romanzesco.
In un anno ho cambiato cinque volte casa e due volte lavoro (anzi forse tre se conto anche la volta in cui ho fatto l' au pair per due settimane), facendo l'equilibrista tentando di sopravvivere con pochissimi "quid".
Niente di strano in fondo… tutto nella media londinese :)
Un anno è tanto tempo scrivevo quasi un mese fa.
Me ne sono resa conto mentre impacchettavo tutte le mie cose (e dire che mi sembravano così poche. Pochi abiti, poche scarpe, giusto una borsetta, il grosso della roba lasciata volutamente in Italia).

UN MOMENTO…IMPACCHETTARE??? COME IMPACCHETTARE? ANCORA????

E sì … dato che  vivere a Londra in una sicura bolla italiana non ha affatto giovato al mio povero inglese, ho deciso di rimettermi in viaggio.
Era diventato così frustrante sentirsi ripeterete: ma come, sei in Inghilterra da più di un anno e ancora non parli perfettamente??? Come è possibile?
Già…come era potuto accadere…
La verità è che io sono talmente timida che tendo a scappare e Londra ti permette di farlo perché trabocca di Italiani. Sono ovunque. Ovunque puoi imbatterti nel suono familiare e rassicurante dell'italiano ed eludere la fatica d'immergerti in una lingua nuova e disorientante.
In più Londra ti risucchia. Londra è un universo a se stante che ti fa vivere nell'illusione che non esista nient'altro oltre i confini della zona tre.

Avete presente quell'episodio di Sex and the City in cui Carrie decide di andare in campagna per il week end?

NO?

Vi rinfresco la memoria.. 






Ecco Londra, come Manhattan, fa esattamente quest'effetto. Una malia.
Dopo un anno volevo vedere com'era quell'Ingh, parrrdon, quella Gran Bretagna, che per me era poco più di una macchia sul mappamondo.
Volevo imbattermi nei nativi.
Ed ora eccomi qua nello Yorkshire da più di tre settimane!
cat

29/10/2012

2 commenti:

adriana ha detto...

Il coraggio consiste soprattutto nella capacità di essere se stessi fino in fondo - e tu di questa roba ne hai da vendere...

Caterpillar 1 ha detto...

I LOVE YOU

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