Ho scritto e strascritto di One&Other*, l'opera d'arte collettiva che m'ha accolta e fatto compagnia per tutto il tempo trascorso in città.
Grazie a quest'iniziativa ho scoperto Antony Gormley.
E' da lui che inizierò le mie passeggiate.
Buona Lettura!
Cat
Antony Gormley è nato a Londra nel 1950.
Dopo aver completato gli studi di archeologia, antropologia e storia dell’arte al Trinity College di Cambridge, fa un lungo viaggio in India per tornare a Londra tre anni dopo completando gli studi alla Scuola Centrale d’Arte di Goldsmiths e alla Slade School of Art. L’opera di Antony Gormley è stata ampiamente celebrata in Inghilterra con mostre personali alla Whitechapel, Tate, Hayward Gallery, British Museum e White Cube.
Ma sono molte le esposizioni fuori dal suo paese come testimoniano le mostre che si sono svolte al The Louisiana Museum di Humlebaek, The Corcoran Gallery of Art di Washington, The Irish Museum of Modern Art di Dublino e The Kolnischer Kunstverein in Germania.
Ha preso parte alla Biennale di Venezia e a Documenta 8 di Kassel. Nel 1994 ha vinto il Turner Prize e nel 1999 il South Bank Prize per le Arti Visive.
Con le sue opere, Gormley ha dato nuova vita all’immagine umana nella scultura, con un’approfondita ricerca sul corpo quale sede di memoria e trasformazione, utilizzando il suo stesso corpo come soggetto, strumento e materiale.
Una delle opere che hanno fatto conoscere Antony Gormley al pubblico mondiale è la grande scultura simbolo della rinascita culturale ed economica della regione del Nord-Est dell’Inghilterra "Angelo del Nord".
Eretta su una collina a Newcastel, è considerato uno fra i più rilevanti esempi di scultura contemporanea britannica.
Antony Gormley usa il corpo come misura e matrice, come punto di partenza per realizzare figure che, attraverso la loro particolare disposizione nello spazio, assumono connotati domestici ed al tempo stesso estranianti.
Before 2002
Sebbene la forma originaria delle sue opere sia quindi sempre quella della sagoma dell'artista stesso, la sua non è un'opera strettamente autobiografica, ma piuttosto un "veicolo" per interrogarsi sui grandi quesiti esistenziali.
A partire dal 1990 Antony Gormley ha allargato il suo interesse verso la condizione umana per rivolgere la sua esplorazione al corpo collettivo, alla folla, e alla relazione tra il sé e l’altro, in installazioni su larga scala quali Allotment, Critical Mass, Another Place, e le più recenti Domain Field e Inside Australia.
Un esempio di queste opere è costituita la 32.000 figurine in terracotta disposte nella chiesa di St. Mary a Londra.
Le figurine di terracotta che compongono le opere di Gormley, sono state costruite da migliaia di persone che hanno ricavato, da una piccola palla di creta, sotto la supervisione dell'artista, una figurina alta dagli 8 ai 26 cm la cui caratteristica comune è quella di stare ritta ed avere due fori a indicare gli occhi.
"Iron man" in Victoria Square a Birmingham
Le opere di Antony Gormley sono state oggetto e soggetto per molte mostre, sia nel Regno Unito, come le gallerie Whitechapel, Tate e Hayward, il British Museum e il White Cube, che estere, in musei tra cui il Louisiana Museum di Humlebaek, la Corcoran Gallery of Art di Washington, DC, l’Irish Museum of Modern Art di Dublino e il Kolnischer Kunstverein in Germania.
Antony Gormley nel 1997 è stato insignito dell’Order of the British Empire (OBE) e del South Bank Prize for Visual Art nel 1999.
È Membro onorario del Royal Institute of British Architects presso il Trinity College di Cambridge e del Jesus College, sempre a Cambridge.