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27.10.21





WORK IN PROGRESS

16.11.12

#8 ...del viaggio parte seconda

In questo momento solo le persone mi attraggono. 
Sono dei mondi sconosciuti siti in galassie remote tutte da esplorare.
L'ho affermato qualche giorno fa (QUI) riflettendo sulle diverse forme del viaggiare.
Se scorro alcune delle foto che ho scattato in questi ultimi anni mi rendo conto che è sempre uno sguardo ad altezza d'uomo quello che cerco di mantenere ormai. 
Alle volte mi piacerebbe essere un angelo di Wenders (anche solo per un'ora) farmi invisibile ed ascoltarne le storie.
Ad esempio, a cosa stava lavorando la ragazza che se ne stava appollaiata sul davanzale d'una finestra
 - in pigiama, a Novembre (brrrr), in una via centralissima e superturistica - di Edimburgo (accadeva il 4 novembre 2012)?

                                                               




...e chissà a cosa stava pensando lui che sembra piovuto dagli anni '70 (o forse era un chitarrista famosissimo che, nella mia infinita ignoranza, non ho riconosciuto?)


Denmark Street, London ( agosto 2010)



...e la sua mamma gli avrà comprato le caramelle (o, più semplicemente, una volta a casa, si sarà ricordata d'averlo parcheggiato lì ;P?)?



...e loro? Alla fine si saranno decisi a pranzar lì?


Londra (presso Covent Garden, agosto 2010)


...e questa signora che accortasi di me è quasi scappata, in quante(e quali) lingue m'avrà mandato a quel paese ;P?



...e loro?
Saranno degli hoodies ora (impossibile è passato poco tempo questa foto risale a 4 mesi fa :))?




...e tutti quelli che si godevano il sole in quell'assolato pomeriggio londinese del 2010?
Sembravano tutti felici...
E quel bimbo che sonnecchiava fra le braccia di mammà come sarà diventato?



...scopriremo che trattavasi d'un genio solo dopo la sua morte?



...e lei? Cosa stava sognando ad occhi aperti lei?



...e, per finire, chissà se e in quali lingue, m'avrà mandato a quel paese questo tizio qua ;P?



A presto!
Cat


#7 LIKE AN ISLAND (frammenti di un giorno perfetto)


Cramond Island is connected to the shore by a one mile log (1.5 km) walkway which is covered at high tide.
So Cramond is only a true island for a few hours at time!
...Just few hours at time...just like me.
It sounds so familiar…


Ci sono momenti (come questo) che mi sento esattamente come quest'isoletta


:
a tratti inaccessibile, a tratti distante, a tratti tagliata fuori e inabitata.





Anyway
Cramond è un grazioso borgo marinaro che dista solo 20 minuti dal centro di Edinburgo (by bus). 
Merita davvero una visita.
Vi ho trascorso un pomeriggio intero aspettando che il sole venisse giù.


Bus(n. 41)from Waverley Bridge, Edinburgh.
Info sugli autobus: lothianbuses.com


Tutto un pomeriggio degno coronamento di un giorno perfetto...

Just a perfect day drink Sangria in the park
And then later when it gets dark, we go home
Just a perfect day feed animals in the zoo 
Then later a movie, too, and then home 

Oh, it's such a perfect day I'm glad I spend it with you


Oh, such a perfect day 

You just keep me hanging on 
                 
You just keep me hanging on 

Just a perfect day 
problems all left alone 


                      Weekenders on our own 


it's such fun



Psssss: in Gran Bretagna esisterebbero 43 isolette  (17 delle quali in Scozia)raggiungibili dalla terraferma durante la bassa marea...mmmh che sia l'inizio di un nuovo itinerario di viaggio?
Who knows?

30.10.12

#1 "I AM GAME"


I don't know what you smoke or what countries you've been to
if you speak any other languages other than your own but I'd like to meet you
I don't know if you drive if you love the ground beneath you
I don't know if you write letters or panic on the phone still
I'd like to call you all the same, if you want to, I am game.
I don't know if you can swim or if the sea has any draw for you
if you're better in the morning or when the sun goes down
I'd like to talk to you
I don't know if you can dance if the thought ever occurred to you
if you eat what you've been given or push it round your plate still
I'd like to cook for you all the same, I would want to, I am game,
If you walk my way and I could keep my head we could creep away in the dark or maybe not, we could shoot it down anyway.
I don't know if you read novels or the magazines
if you love the hand that feeds you I assume that your heart's been bruised I know I'd like to know you
you don't know if I can draw at all or what records I am into
if I sleep like a spoon or rarely at all or maybe you would do? maybe you would do?
if I walk your way I will keep my head we will feel our way through the dark though I don't know you I think that I would do I don't fall easy at all      
Lisa Hannigan





Credevo di voler scoprire l'Inghilterra, parrrrdon,la Gran Bretagna, e invece la verità vera è che, come sempre accade quando si decide di viaggiare, sono IO quella che cerco ogni giorno lungo la strada.
Così dedico il testo che apre questo post  a me stessa: a quella che non conosco ancora e che mi piacerebbe scoprire, chiamare, ascoltare.
E' lei che mi sorprende ogni giorno ed è per lei che sono "in gioco".
Un anno fa non lo sapevo ancora. 

37
trentasette
TRENTASETTE
T-R-E-N-T-A-S-E-T-T-E
ti erre e enne ti a esse e ti ti e
3+7=10

L'ho sussurrato, bisbigliato, ripetuto a mente, urlato, compitato, scomposto e sommato questo numero tanto per vedere l'effetto che faceva.
Ho setacciato google in lungo e in largo in cerca d'ogni suo possibile recondito significato simbolico.
Ho scomodato la cabala per ripiegare speranzosa sulla smorfia senza successo.
A quanto pare  la ragione della mia inquietudine non se ne sta rintanata in un numero.
Cercavo un segno, qualcosa che m'indirizzasse.
Qualcosa che desse lustro e aggiungesse un pizzico di fascino a questo errare e invece…invece niente.
Io "sono" 37 per dirla all'inglese.
Questo è tutto.
37 anni sono pochi o sono tanti, troppi, per mettersi in cammino. Sono troppi per scombinare tutto?
Insomma è troppo tardi?
E' buffo alcuni ritengono che stia prolungando la mia adolescenza altri, al contrario, mi definiscono "coraggiosa"…bah! 
Nè l'una né l'altra: spiacente, non sono né un'eterna Peter Pan né un'eroina.
Forse sono entrambe le cose o, più probabilmente, sono solo un'incosciente.
So solo che più di un anno fa ho deciso che era meglio assecondare il mio bisogno di andare piuttosto che piangermi addosso e lamentarmi.
A dirla tutta era da un paio d'anni che meditavo una "fuga" e così,
come tanti italiani troppo choosy e perduti (perché alla famosa "generazione perduta" appartengo), sono partita alla volta di Londra.
Niente di esotico come l'isola che non c'è o di coraggioso come fare peace keeping a Gaza dunque.
Niente di romanzesco.
In un anno ho cambiato cinque volte casa e due volte lavoro (anzi forse tre se conto anche la volta in cui ho fatto l' au pair per due settimane), facendo l'equilibrista tentando di sopravvivere con pochissimi "quid".
Niente di strano in fondo… tutto nella media londinese :)
Un anno è tanto tempo scrivevo quasi un mese fa.
Me ne sono resa conto mentre impacchettavo tutte le mie cose (e dire che mi sembravano così poche. Pochi abiti, poche scarpe, giusto una borsetta, il grosso della roba lasciata volutamente in Italia).

UN MOMENTO…IMPACCHETTARE??? COME IMPACCHETTARE? ANCORA????

E sì … dato che  vivere a Londra in una sicura bolla italiana non ha affatto giovato al mio povero inglese, ho deciso di rimettermi in viaggio.
Era diventato così frustrante sentirsi ripeterete: ma come, sei in Inghilterra da più di un anno e ancora non parli perfettamente??? Come è possibile?
Già…come era potuto accadere…
La verità è che io sono talmente timida che tendo a scappare e Londra ti permette di farlo perché trabocca di Italiani. Sono ovunque. Ovunque puoi imbatterti nel suono familiare e rassicurante dell'italiano ed eludere la fatica d'immergerti in una lingua nuova e disorientante.
In più Londra ti risucchia. Londra è un universo a se stante che ti fa vivere nell'illusione che non esista nient'altro oltre i confini della zona tre.

Avete presente quell'episodio di Sex and the City in cui Carrie decide di andare in campagna per il week end?

NO?

Vi rinfresco la memoria.. 






Ecco Londra, come Manhattan, fa esattamente quest'effetto. Una malia.
Dopo un anno volevo vedere com'era quell'Ingh, parrrdon, quella Gran Bretagna, che per me era poco più di una macchia sul mappamondo.
Volevo imbattermi nei nativi.
Ed ora eccomi qua nello Yorkshire da più di tre settimane!
cat

29/10/2012

4.10.12

- 1

2.10.12

- 3


Vivian Maier

Undated, New York, NY


Un anno è tanto tempo, te ne rendi conto solo quando incominci ad

impacchettare tutte le tue cose.






Di tanto amore - Ivano Fossati

Un anno e più non è uno scherzo
può renderti diverso
un anno è la fotografia
di te stesso che vai via. 


-3

2.7.11

...mi affido al vento ai profumi del tempo ...

......agli umori delle stagioni a meridione
photo by Chiara Tocci
Attraversi il bosco tiepido Aprile
consoli da sempre il viandante
pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini
si fa chiara la mente come nuvola
pensieri leggeri si uniscono alle luci e ai colori
al silenzio lontano delle nuvole
Entri dentro le case tiepido Aprile
risvegli all'amore gli amanti
mi affido al vento ai profumi del tempo
agli umori delle stagioni a meridione
pensieri leggeri si uniscono alle resine dei pini
al silenzio lontano delle nuvole
Tiepido Aprile
Franco Battiato - Il Vuoto (2007)



27.6.11

what do you want...

...from being alive?


C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore.

L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito,perchè, nel frattempo, lui stesso è cambiato.
Da sè stessi non si può fuggire. 

Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio.

Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. 

In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. 

Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.

Per questo l'uomo deve poter viaggiare.

A. Tarkowsky

17.9.10

Quando McCurry era a Perugia

"Osservare un viso è come guardare dentro un pozzo, sul fondo si compone un riflesso, ed è l'anima che si lascia intravvedere."
(Steve McCurry)
Dedico queste immagini a chi non ha avuto occasione di visitare Sud-Est 1980-2009, bellissima mostra di 240 scatti di Steve McCurry, che è stata esposta a Milano, al Palazzo della Ragione, dall'11 novembre 2009 al 21 marzo 2o1o e a Perugia, alla Galleria Nazionale dell'Umbria, dal 10 aprile al 5 settembre 2010. A Perugia l'allestimento progettato da Peter Bottazzi è stato messo in opera - sono tornato ben tre volte a visitare la mostra! - ancora meglio che a Milano, almeno a giudicare dalle inquadrature che ho trovato nel web. Bottazzi è stato encomiabile nel riuscire ad aggiungere alle opere di McCurry, di per sé già suggestive e coinvolgenti, una terza dimensione spaziale e psicologica, tale da accompagnare il visitatore a viaggiare attraverso l'anima del Mondo e la propria. Su 6 strutture di travi, ramificate a mo' di metaforici alberi, sono state sospese nella sala principale la maggior parte delle foto, suddivise in altrettanti percorsi: L'altro, Il silenzio e il viaggio, Guerra, Gioia, Infanzia, La bellezza. In una sala più piccola era infine ospitato un ulteriore capitolo di Short Stories, sulle piogge monsoniche in Asia e sui malati terminali di HIV in Vietnam. Complimenti a Tanja Solci, curatrice della mostra, per avere ideato e composto questi percorsi, pieni di fecondissimi contrasti, di stupori e sorrisi quanto di orrori e lacrime. Una nota tecnica. Molte foto denotavano evidenti ritocchi in fase di post-produzione: colori particolarmente saturi e a volte quasi surreali, livelli di contrasto e luminosità ben al di là delle possibilità intrinseche di un obiettivo fotografico. Qualche "purista" ha storto il naso su ciò, a me invece non ha disturbato: una foto non è mai una riproduzione oggettiva della realtà, né è sempre un'interpretazione operata dall'autore, che mentre scatta fa egli stesso parte della scena, anche se non dell'inquadratura, ne percepisce sensazioni e respira emozioni. Se tutto questo può essere meglio trasmesso allo spettatore elaborando la foto, ben venga. N.B. Ho scaricato da internet i primi 3 ritratti, tra cui quello celeberrimo della ragazza afgana che nel 1985 fece conoscere McCurry ovunque. Le altre 5 foto le ho fatte alla mostra semplicemente con l'iPhone: onore al "melafonino" che pur col suo paio di megapixel ha consentito questi scatti niente male. E merito pure della splendida illuminazione dei pannelli: luce radente, dall'alto, che pareva uscire dalle fotografie stesse.
LINK PER APPROFONDIRE:

2.7.10

…la mappa non è il territorio…

London

…povero il mio blog abbandonato!
Torno con due nius prese dal mio internazionale delle meraviglie: la scatola magica da cui traggo sempre nuove sorprese.
Buona lettura.
Cat

1a

Roma

Locals and Tourists è un insieme di cartine che fa parte del progetto Geotaggers’ World Atlas di Eric Fischer* per mostrare quali sono i posti più fotografati del mondo.
I puntini blu indicano le foto scattate da persone del posto, i rossi quelle dei turisti, i gialli quelle non attribuibili.
Le mappe sono ricostruite in base al numero di foto condivise con Flickr o Picasa.
Alcune città, per esempio quelle italiane, risultato fotografate solo da turisti.
Ma il dato potrebbe essere falsato dall’abitudine ancora abbastanza rara di mettere le foto online.

*non trovate che siano bellissime e suggestive?


2a

Tutte le Deepwater del mondo


Non c’è solo la Bp a rovinare il pianeta.

Il designer Gavin Potenza ha creato un’infografica che mostra le più gravi di fuoriuscite di petrolio avvenute nella storia.

*

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