Rom, Sinti, Gitanos e Manouches arrivano da tutta Europa, armati di chitarre e violini per rendere omaggio a questa santa, che si narra arrivò con una piccola imbarcazione dalla Giudea nell’anno 40 d.C. Era la serva di Maria Salomè e Maria Giacobbe ed è chiamata Sara “la Kali”, ovvero la Nera, la cui santità non è però mai stata riconosciuta dalla Chiesa di Roma.
Tuttavia, esistono molte altre leggende e tradizioni sulla sua origine.
Una versione, accreditata dalla tradizione rom, narra che Sara fosse una gitana residente in Provenza, che salvò le due Marie da una tempesta. Si dice anche che fosse un’abbadessa egiziana che arrivò in Camargue dalla Libia. Quello che è sicuro, è che Santa Sara è un enigma storico difficile da risolvere.
La processione.
Il 24 di maggio la statua di Santa Sara viene portata in mare da una processione composta da cantori, ballerini e gente a cavallo.
Sulla spiaggia la attendono moltissimi fedeli che intonano canti e danzano nell’attesa.
La statua della santa è preceduta da uomini a cavallo, dai musicisti, e da una piccola autovettura che diffonde tramite un altoparlante la storia di Santa Chiara e la storia delle persecuzioni contro il popolo Rom, dalla barbarie nazista all’emarginazione sociale che questi vivono nelle moderne metropoli. Appena arriva sulla spiaggia, una calca di persone la segue in acqua, cantando “Vive Sainte Sara!”, e cercando di toccarne le vesti per ricevere fortuna e grazia.
La santa viene poi portata nella cripta della chiesa cittadina, dove centinaia di candele sono accese e dove i bambini vengono presentati alla santa.
Questa è infatti anche l’occasione per battezzarli.
Una grande quantità di persone tiene nelle mani una candela, a testimoniare la loro fervente devozione.
La festa.
La cosa che colpisce maggiormente è la festa che segue la celebrazione religiosa. Prosegue fino a tardissima notte e coinvolge tutti con canti e balli.
Numerosissimi sono i Gitanos spagnoli e i Manouches francesi. Arrivano in molti però anche dal nord e dall’est Europa.
Per le strade di Saintes Maries la festa imperversa.
Il giorno seguente, il 25 maggio, si celebrano le due Marie, Maria Giacobbe e Maria Salomè, che secondo la tradizione erano le padrone della schiava nera Sara.
Quest’ultima celebrazione è seguita anche dai cittadini francesi della municipalità, che insieme ai Rom accompagnano in processione le due Sante.
Quello che più piacevole resta nella memoria di quei giorni è il clima di reciproca tolleranza ed integrazione, realizzata attraverso la musica e il rispetto delle differenze.
Su Santa Sarah...