
3.6.10
Come pensano che li pensiamo la dice lunga su come pensano che siamo

6.3.10
del SENSO DELLO SPAZIO...

La mostra, curata da Gloria Moure Cao, presenta una serie di 19 opere, alcune di grandi dimensioni, provenienti dalla sua collezione personale e da collezioni pubbliche e private quali il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía e la Fundacion la Caixa di Barcellona, in grado di ripercorrere la produzione recente di Cristina Iglesias, dalla fine degli anni '80, cui appartengono lavori come soffitti pendenti, abitazioni e padiglioni sospesi, ai giorni nostri, con opere che saranno prodotte appositamente per questa occasione.
Lo scopo è quello di creare un enorme labirinto, capace di generare un’esperienza di magia vitale in cui s’incontrano l’acqua, la terra, la luce, l’architettura dei chiostri, i cunicoli dei giardini di bronzo fatti di vegetali solidificati e resi eterni, piante vive, ombre gettate da superfici di alabastro, trasparenze di vetri colorati e altro ancora.
Come afferma Angela Vettese, direttore della Fondazione Arnaldo Pomodoro, -i temi toccati dall’artista sono molteplici e sovrapposti. Tra questi il ruolo della natura nella nostra vita; la capacità della natura di essere ancora spunto di riflessione per gli artisti; l’uso di tecniche e materiali che mescolano l’antica tradizione del calco e della fusione con l’uso di materiali quali la resina, il cavo d’acciaio intrecciato, il cemento a vista, il vetro e l’alabastro. Centrale è l’idea di Arcadia come incontro mitico, mai raggiungibile del tutto, tra uomo e natura e quindi tra naturale e artificiale. I luoghi concepiti da Cristina Iglesias sono tutti all’interno di questi due poli: la natura vi è rievocata attraverso disegni di vecchie tappezzerie o, piu’ spesso, attraverso la ricostruzione di pattern vegetali, mescolanze di varie essenze, il cui calco diventa la matrice per un intero corridoio-
La Fondazione Arnaldo Pomodoro offre uno spazio inusuale per un artista che lavora con gli elementi architettonici, con una percezione deformata e con ombre proiettate sopra lo spettatore, il quale viene coinvolto nel linguaggio di un testo che non è fatto per essere letto ma per essere attraversato dal corpo e vissuto con emozione.
L’esposizione è realizzata in collaborazione con la Sociedad Estatal para la Acción Cultural Exterior di Spagna, SEACEX.
Cristina Iglesias é nata a San Sebastian in Spagna nel 1956. Fa parte di una generazione di artisti che alla fine degli anni ‘80, inizio anni ‘90 ha portato all’espansione dell’oggetto scultoreo nel nuovo reame dell’installazione. In contrasto con i suoi predecessori -modernisti, la Iglesias, il cui lavoro é principalmente figurativo, evoca spesso il corpo femminile facendolo entrare in rapporto oggetti di uso comune come mobili, stanze e edifici architettonici. A livello di materiali Iglesias combina l’utilizzo di cemento, ferro, vetro con elementi naturali come bambù, foglie e rami che spesso ricoprono esternamente i suoi lavori. Le prime esposizioni di Cristina Iglesias risalgono agli anni ottanta e, da allora molte sono le sue mostre personali: Museum Ludwig, Colonia (2006); Whitechapel Art Gallery, Londra (2003); Museu Serralves, Oporto (2002); Museo Guggenheim, Bilbao (1998); Palacio de Velázquez / Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (1998); Guggenheim Museum, New York (1997); One Room, Stedelijk van Abbemuseum, Eindhoven (1993) and Kunsthalle, Berna (1991). Ha rappresentato la Spagna all 42ma e 46ma Biennale di Venezia (1986 e 1993).
Fonti:
PhotoS saccheggiate dalla rete
22.2.10
Milano, Via Padova: life on mars

Mentre stavo curiosando sul sito di una web tv che avevo deciso di segnalare ho scoperto l'Orchestra di Via Padova...meraviglie della rete!
La tv mi è piaciuta perché è fresca, originale e, soprattutto, perché ci rimanda finalmente l'immagine, non di un' Italia a venire, ma di un paese che c'è già, che esiste. Un paese interetnico. Che leghisti&Co. si rassegnino!
Orchestra di Via Padova
Fonte:crossingtv.it
Pubblicato da Silvia Storelli
lunedì, 11 gennaio 2010
L’Orchestra di Via Padova di Milano, nasce nel 2006 sull’esempio della leggendaria Orchestra di Piazza Vittorio di Roma, ovvero nasce da un luogo complesso e difficile: la zona di via Padova.
Si tratta di un luogo con una massiccia presenza di cittadini immigrati, un luogo quindi ricco di storie, di conflitti sociali, ma anche di convivenze solidali, ricco di gente di passaggio e soprattutto ricco di musicisti professionisti provenienti da tutto il mondo.
L’Orchestra è principalmente un progetto artistico e culturale, con una forte connotazione di carattere sociale, che è nato dal basso e in maniera spontanea dalla volontà di un abitante di via Padova: il musicista Massimo Latronico (che, non a caso, è anche un educatore).
Max ha saputo mettere insieme un gruppo eterogeneo di 15 musicisti, valorizzandone le differenti sensibilità artistiche, le professionalità e la voglia di comunicare.Dal mio punto di vista, un progetto del genere ha molto più valore e più sostanza dei troppi progetti, cosiddetti “interculturali”, calati dall’alto, che mirano a mettere insieme “le culture altre” senza, in realtà, favorire dinamiche di scambio e di relazione fra le persone.
Nella presentazione del loro sito si legge “Via Padova è quel luogo dove tutto succede e tutto si dimentica in fretta… per sopravvivenza. Tutti passano con la loro storia, i loro ritmi, i loro colori; ma senza fermarsi. L’Orchestra è nata con la voglia di lasciare un segno in questo luogo, un segno diverso che vuole essere una sorta di diritto di cittadinanza a chi, per esprimersi, è costretto a vagare in continuazione. È composta da musicisti professionisti italiani e stranieri che, per i motivi più diversi, hanno attraversato la zona compresa tra via Padova e viale Monza. Alcuni sono riusciti a fare il proprio lavoro in Italia, altri sono costretti a fare mestieri diversi per potersi mantenere. Ma nessuno ha perso il proprio bagaglio culturale e professionale.”
Tunjà, il video
Il video è una sorta di presentazione di tutti i musicisti del gruppo, con un finale a sorpresa che fa ben capire come la pensano quelli dell’Orchestra in merito alle politiche sulla sicurezza!
Regia di Claudia Cipriani, musica di Abdullay Taorè/Massimo Latronico, cantanta da Abdullay Traorè e eseguita dall’Orchestra di Via Padova.
9.8.09
Prime impressioni sul campo di Paganica

Venerdì, 7 agosto
Sono venuto, come volontario della Protezione Civile, a lavorare nel Campo Umbria di Paganica (AQ) per aiutare concretamente la popolazione terremotata di L'Aquila, la città dove sono nato, e anche per vedere coi miei occhi come stanno le cose, dopo avere letto al riguardo tutto e il contrario di tutto. Sette giorni è un piccolo periodo, ne so quindi ancora poco, però decisamente più di prima.
Ho fatto un po' di domande, ho soprattutto ascoltato e osservato: i racconti dei cittadini senza casa che avevano voglia di parlare, quelli del capocampo e degli altri volontari che erano già stati qui e potevano confrontare le loro diverse esperienze; ho partecipato anche all'incontro che il Sindaco Cialente ha fatto con gli abitanti di Paganica presso il campo di rugby qualche giorno fa. Ho captato sia tensioni che speranze, sia malumore che gratitudine, sia dignità che malignità, sia disponibilità che remissività ecc. Mi ha colpito ad esempio scoprire che chi sta in tenda chiami chi ha preferito trovare rifugio negli alberghi costieri "quelli che stanno al mare", con una certa sfumatura di spregio. Ho fatto un bagno d'umanità, dunque di contraddizioni.
E tutto sommato ho ricavato conferme alle idee che mi ero fatto. Purtroppo il terremoto abruzzese è diventato anche un terreno di coltura per contrapposizioni politiche, campanilismi e divisioni sociali. Forse sbaglio, ma la mia (prima) impressione e che di fatto sia stata messa in messo in moto una macchina (misure d'emergenza della Protezione Civile e strategie più vaste del governo), efficiente quanto si voglia, in grado però di strappare tra i suoi ingranaggi ulteriormente il tessuto sociale locale già abbondantemente sfilacciato dalle conseguenze del sisma (perdita della casa e/o del lavoro in primis): tra i terremotati è diffusa la sensazione che tra loro ci siano quelli di serie A, quelli di serie B ecc. ben più di quanto sarebbe naturale aspettarsi.
I media e le persone di parte partecipano a questo gioco al massacro: chi vuole lustrare il governo mette in luce solo i lati positivi della gestione dell'emergenza abruzzese, chi vuole coglierlo in castagna enfatizza solo le ombre e le disfunzioni del dopo-sisma.
Potrei sintetizzare la mia posizione così: si poteva fare di meglio? certo. Ma si poteva fare anche di peggio? senz'altro. Lasciamo dunque cadere le partigianerie e auguriamoci che si lavori veramente col cuore e tutti insieme, l'Italia per l'Abruzzo e gli abruzzesi per loro stessi.
Domani a quest'ora sarò in partenza per Perugia. A presto.
P.S. Nella foto il "quartiere" Piazza del Capo Accoglienza Umbria di Paganica, scattata al tramonto dalla mensa.
by Daniele Passerini (Caterpillar 3)
Fonte: 22passi.blogspot.com
18.5.09
scampoli di coccodrillo (in memoria di arzach) ...



Quello che resta del mondo della pesca. Poche barche e ...
Qualcuno dice "E' il progresso, bellezza!!!"
A me un pò dispiace...
9.5.09
Vanitas vanitatum et omnia vanitas ovvero Bertozzi&Casoni...

(De)Structura
di Donatella Corrodo
Video d'arte che descrive la creazione dell'opera degli artisti Bertozzi & Casoni, ospitato nell'ambito della 52ma Biennale d'arte di Venezia, all'interno di Cà Pesaro.
5.5.09
Dire fare barattare

Vivere semplice è uno dei miei blog preferiti ... lo visito quando sento di essere un'aliena e il bisogno di tornarmene a casa si fa più pressante...
B&B: Bed & baratto

Io ovviamente mi sono scatenata. Ho mandato un’email al caro Alfredo proponendogli una lista di 75 cose da scambiare con loro tra cui: un mini asilo in spiaggia, un sito internet, una consulenza informatica per ripulire il suo computer da virus e altre schifezze (questo lo farebbe andrea che è una specie di mago del settore) un servizio di piatti pregiati della nonna (ne ho circa 4 di servizi perchè le nonne e le zie sono tante in famiglia) una serie di coperte di lana 100% sempre della nonna ecc…
E se ci penso mi vengono in mente ancora altre mille cose che posso scambiare ma sul loro sito ci sono tante buone idee.
Insomma, Afredo ha accolto le mie proposte con entusiasmo e mi sa che prima o poi ci andiamo veramente in Sardegna.
E tu che progetto cucini oggi?"
avillavillacolle.blogspot.com
Come arrivare?
Facilmente raggiungibile per via aerea e via mare
Fonte: bosavacanze.com
14.4.09
Arrivederci Roma...Africa arrivo... (parte 1a)






L'alto prelato, che era nato a Strasburgo (Argentoratum in latino) e perciò amava firmarsi Argentinus, aveva acquistato un terreni nella zona, sui resti del Teatro di Pompeo, e, demolite le preesistenze medioevali, vi aveva fatto costruire il proprio palazzo, detto appunto Casa del Burcardo, in via del Sudario 44.
21.3.09
SviaggiDoc made U.S.A.

...quando viaggio mi sorprendo sempre ad ascoltare le voci, le chiacchiere delle persone, ma ciò che amo fare soprAognicosa è ascoltare quel che hanno da dire sul luogo in cui vivo: un viaggio al di fuori di sé può servire a vederci chiaro.
Ma se volete acquistarlo potete farlo sul sito del mio Internazionale delle meraviglie : )
The Prime Minister and the Press
Fonte:www.pbs.org
Media watchdog Reporters Without Borders recently ranked Italy at the bottom of the list for countries in the European Union on its press freedom index. Prime Minister Silvio Berlusconi is not only Italy’s richest man, but also the unrivaled owner of a vast media empire. This combination of political power and personal ownership of a large sector of the private media in Italy has provoked questions about the independence of the Italian media. By following the travails of some of the country’s leading critical voices — including Marco Travaglio, one of Italy’s most famous investigative journalists — The Prime Minister and the Press examines Berlusconi’s rise to prominence, and explores what happens to public debate when extreme wealth and political power converge with media dominance. This story is especially timely, coinciding with Italy’s assumption of the Presidency of the European Union in July, 2003.
3.3.09
Come viene visto Berlusconi nel resto del mondo...
Fonte: youtube.com
23.12.08
Vanitas vanitatum et omnia vanitas ovvero Bertozzi&Casoni -NUlla è COME APPARE. FORSE-
tel. centralino 0546.697311
info@micfaenza.org
www.micfaenza.org
BERTOZZI&CASONI CHI???

