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27.10.21





WORK IN PROGRESS

2.7.10

…la mappa non è il territorio…

London

…povero il mio blog abbandonato!
Torno con due nius prese dal mio internazionale delle meraviglie: la scatola magica da cui traggo sempre nuove sorprese.
Buona lettura.
Cat

1a

Roma

Locals and Tourists è un insieme di cartine che fa parte del progetto Geotaggers’ World Atlas di Eric Fischer* per mostrare quali sono i posti più fotografati del mondo.
I puntini blu indicano le foto scattate da persone del posto, i rossi quelle dei turisti, i gialli quelle non attribuibili.
Le mappe sono ricostruite in base al numero di foto condivise con Flickr o Picasa.
Alcune città, per esempio quelle italiane, risultato fotografate solo da turisti.
Ma il dato potrebbe essere falsato dall’abitudine ancora abbastanza rara di mettere le foto online.

*non trovate che siano bellissime e suggestive?


2a

Tutte le Deepwater del mondo


Non c’è solo la Bp a rovinare il pianeta.

Il designer Gavin Potenza ha creato un’infografica che mostra le più gravi di fuoriuscite di petrolio avvenute nella storia.

3.6.10

Come pensano che li pensiamo la dice lunga su come pensano che siamo


(cliccate sull'immagine per ingrandirla)

Mi sono imbattuto, sul blog di Federico Rampini in repubblica.it, in questa improbabile cartina de L'Europa vista dagli Italiani. Da ridere o da piangere, a seconda dei punti di vista.

P.S. Di solito non lo faccio, ma eccezionalmente questo post esce quasi in duplice copia, anche sul mio blog. Chiedo venia.

1.1.10

Buon anno nuovo con mindmeister!

Ieri sera (dietro le nuvole) c'era la luna blu... come interpretare questo auspicio? Forse nel 2010 ne vedremo di tutti i colori?!

Mah, per augurare a tutti gli "sviaggiatori" buon anno nuovo, segnalo mindmeister un sito che consente di realizzare "mappe mentali". Molto molto carino e soprattutto utile, come supporto allo studio,al lavoro, o semplicemente per mettere ordine tra propositi e obiettivi per il nuovo anno. :-)

Ciao Simo, auguri !

15.12.08

SpazzaMapp 2.0 ovvero le mappe sociali della "monnezza"


Madonna scheletrita, 2008
Bertozzi&Casoni


Su ecoblog.it ho appena trovato 2 iniziative interessanti...so che proporre un viaggio nella monnezza di questi tempi non è politicamente corretto, ma prima che col 2008 buttiate dalla finestra anche qualcos'altro, pensate a questi siti (spazzamap e termovalorizzatori.it)e alle loro mappe... il primo gennaio 2009 potrebbe figurarvi anche casa vostra ;)!

Ecco di che cosa si tratta:
1. 
Termovalorizzatori in Italia
Il primo Social Network Italiano per il monitoraggio Ambientale su base Geomatica
Segnalare un problema per condividerne la soluzione
Inviaci una segnalazione su un impianto/discarica di cui sei a conoscenza e che ancora non compare nelle nostre Mappe.

Rendi noto qualcosa della tua zona e confrontati con gli utenti a livello nazionale sulla soluzione.
Le difficoltà spesso sono simili per località e situazioni molto distanti tra loro possono avere soluzioni comuni.


La segnalazione verrà controllata e verificata dallo staff e successivamente pubblicata nel nostro archivio.
Gli utenti potranno poi partecipare ed arricchire di informazioni e commenti la tua seganalazione.
L'anonimato sarà tutelato.


2. 
April 5, 2008
SpazzaMAP: Immondizia 2.0 - come il web può aiutare la vita di tutti i giorni
Il progetto SpazzaMAP è un sistema di denuncia dell’inquinamento ambientale, in cui i cittadini segnalano in tempo reale la presenza di eccedenze di immondizia in strada, con lo scopo di fornire una visione generale dell’impatto di questo grave problema sulla vita di tutti i giorni.
La situazione in cui versa la Campania in questi anni e la voglia di reagire, sono le motivazioni che hanno portato
un gruppo di giovani ingegneri campani a voler affrontare il problema dell’immondizia da un punto di vista innovativo. 
Il progetto SpazzaMAP cerca di creare una rete di informazioni, quanto piu’ attendibile e condivisa possibile, per la “denuncia” anonima delle situazioni ambientali più bisognose di intervento.
Il progetto si inquadra in un contesto più ampio di utilizzo delle nuove tecnologie, del Web 2.0 e delle reti sociali, per aumentare la consapevolezza del cittadino relativamente ai problemi della propria città.

Il progetto SpazzaMAP e’ stato ideato e realizzato dallo Studio Ingegneria ReACT nel 2007. 
Aiutateci a portare avanti questa nostra iniziativa sociale facendola vostra.

3. (fonte ecoblog.it)
Lo staff del blog di Beppe Grillo ha avuto l’idea brillante di incrociare la mappa degli inceneritori italiani con la riduzione dell’aspettativa di vita a causa delle PM 2,5, ovvero delle particelle microscopiche di diametro inferiore ai 2,5 millesimi di millimetro.
Evidentemente non si tratta di uno studio scientifico - non ci sono indicazioni su come sia stata costruita la carta, né su quali dati sono stati utilizzati e da dove sono stati presi. Ma la mappa è comunque illuminante: le macchie nere sulla pianura padana valgono più di cento parole.

2.11.08

woices: del suono del mondo...

Dal mio Internazionale delle meraviglie un'altra chicca suggerita da Ethan Zuckerman.
La possibilità ,offerta da woices, di creare e disporre di mappe sonore è davvero suggestiva! L'unica cosa su cui dissento con Zuckerman è la proposta di installare un "discreto" sistema di videoconferenza per collegare in maniera casuale luoghi lontani...a parte il fatto che credo che esistano svariate webcam sparse per il mondo, è un'idea che puzza di "grande fratello" che non mi piace per niente! 
Meglio le suggestioni dei suoni ...


Woices, and weird windows on the world
di Ethan Zuckerman

Ho un'idea che mi ronza in testa da un po' di tempo. Mi è venuta in mente mentre chiacchieravo con Dale Joachim, un ingegnere dell'Mit che usa il cellulare per studiare i gufi: chiama nella foresta di notte, trasmette il richiamo di un gufo e ascolta le risposte attraverso dei microfoni gsm.
L'idea di ascoltare i luoghi mi ha fatto pensare a tutti i posti simili che esistono nel mondo: un Kentucky Fried Chicken di Canton, in Ohio, e uno di Canton in Cina, per esempio. Da un lato sono due spazi identici, dall'altro sono profondamente diversi.
Mi piacerebbe creare delle finestre tra questi luoghi: si potrebbe installare un sistema di videoconferenza molto discreto – un monitor e una webcam – e collegare in modo casuale due spazi affini.
Così dal nostro ristorante in Ohio potremmo avere una finestra sulla Cina, e qualche minuto dopo sul Pakistan o sulla Polonia. Potremmo ascoltare le conversazioni che si svolgono dall'altra parte, o addirittura guardare il monitor e parlare con qualcuno.
Alcuni di questi luoghi avrebbero un legame molto evidente: due Starbucks, per esempio. In altri casi, invece, il legame sarebbe più concettuale, come quello tra un centro commerciale e il mercato all'aperto di Makola, ad Accra.
Il progetto Woices
Si potrebbe anche sostituire lo specchio sopra un lavandino di un bagno pubblico con un monitor e associarlo a un monitor sopra un altro lavandino dall'altra parte del mondo.
Le immagini potrebbero essere trasmesse in streaming su internet: non solo avremmo un'idea della diversità dei due posti, ma sarebbe anche una grande opportunità per studiare le possibili interazioni tra gli esseri umani.
Come ci comporteremmo di fronte a queste finestre? Le ignoreremmo come facciamo di solito quando ci troviamo in spazi pubblici? Saluteremmo educatamente gli altri clienti, prima di tornare al nostro piatto? Oppure rivolgeremmo la parola all'uomo che beve un caffè in Bahrein e alla donna che vende pesce ad Accra?
Se fossi Cory Doctorow ci scriverei un racconto. Sarebbe la storia di un gruppo di ragazzini brasiliani che fa amicizia con un altro gruppo in Cina, comunicando attraverso i monitor. I ragazzi si darebbero appuntamento davanti allo schermo nella speranza che l'algoritmo li connetta casualmente ai nuovi amici, e non a una stanza di tedeschi dalla faccia austera.
Forse esiste una catena di ristoranti o di negozi abbastanza folle da realizzare un'idea del genere. Si potrebbe fare una prova su scala ridotta in un Walmart o in un Best Buy, convertendo uno schermo televisivo o il monitor di un computer in una finestra. Secondo me la cosa più affascinante sarebbe avere una finestra che passi inosservata in uno spazio pubblico, per esempio un ristorante.
Tutto questo mi fa tornare in mente Woices, un sito che permette di taggare spazi geografici attraverso piccoli brani audio. Queste tag, chiamate "eco", messe insieme formano un nuovo tipo di guida turistica. Con un telefono in grado di rilevare il posto esatto in cui siamo, è possibile ascoltare i discorsi che le altre persone hanno lasciato in giro per il pianeta.
Oggi, per esempio, ho ascoltato alcune persone leggere il menù in un ristorante giapponese a Terragona e discutere di un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, in Galizia.
Per farsi un'idea di come funziona Woices è meglio conoscere lo spagnolo, ma non esiste un linguaggio specifico per la tecnologia. Mi piace l'idea che un posto raccolga sia la voce di chi ci abita sia quella di un turista che sta imparando a conoscerlo.
Forse questo è un modo più pratico per realizzare la mia idea, e dovrei semplicemente cominciare ad annotare tutti i Kentucky Fried Chicken dove mi capita di mangiare. Da Canton a Canton.

ETHAN ZUCKERMAN lavora al Berkman center for internet and society. Nel 2004 ha fondato il sito Global Voices insieme a Rebecca MacKinnon. Questo articolo è uscito sul suo blog con il titolo Woices, and weird windows on the world.

13.10.08

Internazionale mon amour...

...come si fa a non amare Internazionale???
Questa "scatola delle meraviglie" mi permette di viaggiare anche quando sono costretta a casa (mi sento un po' Salgari ;)). 
BuonaLettura&BuonSviaggio!

La globalizzazione in una scatola
Seguire il viaggio di un container, disegnare mappe che presentano un nuovo punto di vista. Ethan Zuckerman cerca nuovi modi per osservare il mondo.


Le navi portacontainer mi affascinano. Sono la mia metafora preferita della globalizzazione. Quando vado in una città portuale, spesso chiedo ai miei amici di accompagnarmi a vedere le gru che caricano e scaricano le pile di container rossi, blu e grigi. Ma loro non sempre sono felici di stare in macchina a guardare il commercio globale attraverso una recinzione di metallo.
È per questo che mi entusiasma molto il progetto The box: la Bbc, in collaborazione con la compagnia di trasporti Nyk, permetterà di seguire su internet il tragitto di un container per un anno intero. Il container ha il logo della Bbc e un trasmettitore gps, ma per il resto sarà usato esattamente come qualunque altro container in viaggio da un porto all'altro.
L'idea si ispira al meraviglioso libro di Marc Levinson, The box. La scatola che ha cambiato il mondo (Egea 2007), ma ricorda anche il romanzo di William Gibson Guerreros (Mondadori 2008), oppure Box boats di Brian Cudahy.
Uno degli obiettivi della Bbc è mostrare la complessità della rete di comunicazione del pianeta. Se potessimo seguire gli spostamenti di tutti i container del mondo potremmo capire, per esempio, quali paesi hanno instaurato dei legami forti.
Trovare delle mappe che mostrano i movimenti dei container, però, è molto difficile.
Forse perché per realizzarle ci sarebbe bisogno della collaborazione tra decine di aziende e centinaia di autorità portuali, o forse perché queste mappe potrebbero rivelare i punti deboli della rete globale del commercio.
Spostarsi da New York a Londra
Gran parte delle cartine che ho trovato si basano sul colore, altre invece sono più interessanti: in quelle di Worldmapper, per esempio, la dimensione dei paesi cambia rispetto al dato rappresentato.
Ce n'è una che mostra da dove partono tutti i passeggeri (1,6 miliardi) che viaggiano in aereo ogni anno, ma non dice dove sono diretti: raffigura il fenomeno su base nazionale e non spiega il legame tra i vari paesi.
C'è una mappa particolarmente interessante della Princeton university che mostra le rotte delle navi a vapore all'inizio del novecento. Per me queste sono delle "mappe infrastrutturali" o "mappe potenziali": ci mostrano dove esistono dei collegamenti potenziali, ma non dicono quanto spesso vengano usati.
Quante navi a vapore hanno viaggiato da New York a Pernambuco, in Brasile, e quante da New York a Liverpool? Quali collegamenti erano vitali per il commercio internazionale e quali esistevano semplicemente per permettere alle navi di rifornirsi?
Cercando delle mappe sui flussi reali tra i paesi ho trovato alcuni esempi interessanti: TeleGeography ha una cartina che raffigura i flussi di telecomunicazione tra i paesi. I collegamenti sono misurati in milioni di minuti di traffico telefonico su base annuale. Osservando la mappa si nota immediatamente che c'è un enorme traffico telefonico tra Turchia e Germania (dove vivono moltissimi immigrati turchi), mentre tra la Turchia e il resto degli stati europei è molto più basso. Questo permette di capire rapidamente qualcosa di più preciso sulle relazioni tra le varie aree del pianeta.
Un altro esempio viene dal Princeton's international network archive e riguarda un affascinante insieme di mappe che raffigurano i flussi del commercio di armi, di tabacco e di alcuni tipi di "beni culturali".
La mia preferita è una mappa interattiva che mostra la distanza tra i paesi, non in termini geografici, ma considerando il tempo necessario per spostarsi da un luogo all'altro. Come ogni viaggiatore sa bene, è più semplice e veloce spostarsi da New York a Londra che da New York a Camden, nel Maine. Il tentativo è quello di ridisegnare il mondo pensando alla facilità con cui si è in grado di spostarsi da un luogo all'altro o alle difficoltà che si incontrano.
Ogni suggerimento relativo alle mappe sulla globalizzazione che non sono ancora riuscito a trovare, specialmente quelle che mettono a confronto i flussi potenziali e i flussi reali, è più che benvenuto.

ETHAN ZUCKERMAN lavora al Berkman center for internet and society. Nel 2004 ha fondato il sito Global Voices insieme a Rebecca MacKinnon. Questo articolo è uscito sul suo blog con il titolo Mapping a connected world.

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