Andare a Berlino senza uscire di casa
Oggi si può vedere e sentire un concerto dei Berliner Philharmoniker senza muoversi dal tavolo di casa.
Per una decina di euro vi comprate lo streaming di un concerto in diretta dalla Philharmonie di Berlino (una volta sola) o di uno dall'archivio (quante volte vi pare in 48 ore). Per 89 euro fate un abbonamento che vi dà accesso a tutti quelli della stagione, senza limiti di tempo.
Ho fatto due test, con quello del 7 marzo diretto da Gustavo Dudamel (Isola dei morti di Rachmaninov, Concerto per violino di Stravinskij con Viktoria Mullova, Quinta di Prokoviev) e quello del 13 febbraio diretto da Simon Rattle (molto Schumann: Konzertstück per quattro corni, Concerto per piano con Mitsuko Uchida e la quarta sinfonia, più la Sinfonia in un movimento di Bernd Alois Zimmermann). Li ho sentiti con delle belle cuffione Koss che non uso mai, usando il mio MacBook dell'anno scorso. Via un'adsl qualunque.
Ha funzionato senza neanche un intoppo. Il suono mi sa che è leggermente riequalizzato, tanto si sente bene. La regia è puntuale ma non fastidiosa. Come l'arbitro nelle partite di calcio: se non ti accorgi che c'è vuol dire che è ottimo.
Insomma, non ho solo visto due concerti coi fiocchi (il Konzertstück è sempre una goduria senza fine). Ho visto il futuro.
E ho anche fatto un passo avanti per combattere la nevrosi da immagazzinaggio della vita che è la piaga di tanti musicofili, me su tutti (come testimonia questa piccola porzione random della pareti di casa BlogNote stamattina).
Magari esiste un software che mi permetterebbe di registrare almeno l'audio tutti questi concerti. Non mi sono posto il problema e ho preferito lasciarli svolazzare via nella notte.
16 marzo 2009
Di Alberto Notarbartolo (una guida sapiente per farsi largo tra cd di mezzo mondo senza litigare con commessi di Ricordi che pensano che il fortepiano sia un errore di stampa. Certo, non si vive di soli fortepiani...)
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