15.7.09

l'ora muta delle fate...

Nel ventre della Grande Madre
I pleniluni raccontano il Pulo
Organizzazione: Consorzio Polje (www.pulodimolfetta.it)

Consiglio a tutti quest'incantevole incantata rassegna.
Incantevole sì, ma di grande impatto (si dovrebbero fruire così tutti i nostri tesori naturali e artistici)!
Domenica, avvolta in un bozzolo di profumi e cullata dai mille suoni della vita che vive, ho vissuto
l'ora muta delle fate (capendo, forse, che cosa volesse dire Fossati).
Ho lasciato a casa la macchina fotografica perché volevo acciambellarmi, immergermi tutta intera in questo grembo selvatico e accogliente.
Ho visto il tempo fluire al ritmo del mio respiro...
...forse davvero ancora c'è tempo, c'è tempo, c'è tempo per tutto questo mare infinito di gente...
by Cat



Sul Pulo


Il Pulo è una depressione carsica di forma ovoidale, con un perimetro di circa 600 metri e una profondità di 30 metri. Dista meno di due chilometri da Molfetta (provincia di Bari).


Si tratta in particolare di una dolina di crollo, originata cioè dal collasso della volta di una grande cavità sotterranea.
Le pareti del Pulo sono costellate di numerose grotte, disposte su più piani e spesso tra loro comunicanti. La loro genesi è naturale, anche se l'uomo, utilizzandole nel tempo come riparo, le ha adattate alle sue specifiche esigenze.


Le prime ricerche archeologiche risalgono ai primi del '900.
Interessantissima e plurimillenaria la frequentazione antropica dell'area del Pulo.
Già nel corso del VI millennio, in epoca Neolitica, sui fianchi del Pulo viveva una comunità stabile organizzata in villaggio, dedita all'agricoltura e all'allevamento. Con alcune interruzioni l'insediamento neolitico si protrasse fino al IV millennio (a questa data fanno riferimento alcune delle numerose sepolture a fossa rinvenute).
Pur meno consistenti, molto significative sono anche le tracce della successiva frequentazione dei siti nell'Età dei Metalli (III - II millennio a.C.).
Di rilevante valore storico-culturale sono anche le testimonianze del successivo processo di antropizzazione del sito. In primo luogo il
Monastero dei Cappuccini, costruito nella prima metà del '500 sul ciglio occidentale del Pulo, articolato in spazi aperti e chiusi.
La seconda emergenza storico-architettonica presente costituisce un raro esempio di archeologia industriale: si tratta infatti di una nitriera realizzata nella seconda metà del XVIII secolo dai Borboni, su un piccolo pianoro artificiale ad un livello intermedio della depressione.


Sul fondo c'è l'impianto di estrazione, munito di grandi vasche per lo stoccaggio.



Il Pulo è caratterizzato da un'interessantissima commistione tra vegetazione spontanea e piante introdotte dall'uomo nel corso dei millenni. La trasformazione della vegetazione originaria ha avuto infatti inizio già nel Neolitico, in seguito all'avvento dell'agricoltura primitiva, caratterizzata dalla preparazione del terreno mediante il fuoco e la successiva semina. Le colture dapprima erbacee (leguminose e cereali) e solo in un secondo momento arboree (vite, mandorlo, olivo, melograno, il fico d'india, etc.), hanno profondamente e soprattutto progressivamente mutato l'aspetto vegetazionale originario.
Da qualche decennio la vegetazione ha avviato una nuova progressione evolutiva, ancora in atto, caratterizzata dalla distribuzione delle specie tipiche della macchia mediterranea in funzione delle condizioni microclimatiche delle differenti aree. Il processo evolutivo è più avanti nelle aree marginali della dolina, dove è molto diffuso l'alloro, insieme al biancospino e al viburno tino, associati a numerose piante erbacee e lianose, mentre il fondo pianeggiante, coltivato da tempo immemorabile e abbandonato più di recente, è caratterizzato dalla diffusione di piante erbacee e da alcuni sporadici arbusti termofili quali il lentisco.

photoS by: terre del mediterraneo, ruotaliberabari e la mia Molfetta

Info sul Pulo:

culturaitalia.it

argonauti.org

ruotaliberabari.it

lamiamolfetta.blogspot.com

Se voleste immergervi virtualmente nel Pulo vi rimando al satellite:
www.bing.com/maps

c'è tempo c'è tempo c'è tempo c'è tempo c'è tempo per questo mare infinito di gente...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

vabbè ma allora ditelo che questo blog è filopugliese!!!!!!!!!!!!!!:))
Antonella

Caterpillar 1 ha detto...

Beh, vivo qui e descrivo quello che vedo... ; )
Prometto nuovi post più internazionali!

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