Niccolo Fabi (ascoltatevelo qui)
Mettere Le Ali
Una casa di vetro lungo il fiume o di notte
dietro a un cannocchiale
in ginocchio in un confessionale o tra le gambe dell'amata ad ansimare
non c'è un posto migliore in cui sognare
il sogno è un altro modo in cui guardare
qualunque terra si può fare mare
non c'è un posto migliore in cui sognare
così insegniamo agli elefanti a mettere le ali
insegniamo ai parlamenti a mettere le ali
insegniamo ai comandanti a mettere le ali
Non è mai troppo tardi
Non si è mai troppo vecchi
una scuola e una cabina elettorale
con la penna in mano prima di votare
davanti a un giudice in un tribunale
su una barca in fuga in mezzo al mare
non c'è un posto migliore in cui sognare
il sogno è un altro mondo in cui guardare
qualunque terra si può fare mare
non c'è un posto migliore in cui sognare
così insegniamo ai più pesanti a mettere le ali
ricordiamo ai parlamenti di mettere le ali
invitiamo gli insegnanti a mettere le ali
non è mai troppo tardi
non si è mai troppo vecchi
per insegnare agli elefanti a mettere le ali
per ricordare ai musicanti di mettere le ali
per invitare tutti quanti a mettersi le ali
27.8.09
...su Londra (impressioni)
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UK
17.8.09
15.8.09
Patrick Chappatte, un fumettista in giro per il mondo
Sapete cos'é il graphic journalism?
Per saperlo date un'occhiata al sito di Patrick Chappatte, un disegnatore-fumettista che pubblica le sue vignette su Le Temps, l’International Herald Tribune e la Neue Zürcher Zeitung.
Chappatte ha anche pubblicato, su Le Temps e sul suo sito, alcune tavole di graphic journalism dal Giappone, dall’Iran, dalla Costa d’Avorio, dall’Eliseo, da Gaza, dal Libano e ora dall’Ossezia del Sud.
A ottobre, sarà al festival di Internazionale a Ferrara.
Ah...il mio Internazionale delle meraviglie!
P.S.Per sapere come si vive in Ossezia del Sud leggete il suo ultimo reportage!
Ah...il mio Internazionale delle meraviglie!
by Cat
P.S.Per sapere come si vive in Ossezia del Sud leggete il suo ultimo reportage!
N.B. Ho "preso" le Immagini di questo post direttamente dal sito di Chappatte: globecartoon.com
Patrick Chappatte
9.8.09
Prime impressioni sul campo di Paganica
Venerdì, 7 agosto
Sono venuto, come volontario della Protezione Civile, a lavorare nel Campo Umbria di Paganica (AQ) per aiutare concretamente la popolazione terremotata di L'Aquila, la città dove sono nato, e anche per vedere coi miei occhi come stanno le cose, dopo avere letto al riguardo tutto e il contrario di tutto. Sette giorni è un piccolo periodo, ne so quindi ancora poco, però decisamente più di prima.
Ho fatto un po' di domande, ho soprattutto ascoltato e osservato: i racconti dei cittadini senza casa che avevano voglia di parlare, quelli del capocampo e degli altri volontari che erano già stati qui e potevano confrontare le loro diverse esperienze; ho partecipato anche all'incontro che il Sindaco Cialente ha fatto con gli abitanti di Paganica presso il campo di rugby qualche giorno fa. Ho captato sia tensioni che speranze, sia malumore che gratitudine, sia dignità che malignità, sia disponibilità che remissività ecc. Mi ha colpito ad esempio scoprire che chi sta in tenda chiami chi ha preferito trovare rifugio negli alberghi costieri "quelli che stanno al mare", con una certa sfumatura di spregio. Ho fatto un bagno d'umanità, dunque di contraddizioni.
E tutto sommato ho ricavato conferme alle idee che mi ero fatto. Purtroppo il terremoto abruzzese è diventato anche un terreno di coltura per contrapposizioni politiche, campanilismi e divisioni sociali. Forse sbaglio, ma la mia (prima) impressione e che di fatto sia stata messa in messo in moto una macchina (misure d'emergenza della Protezione Civile e strategie più vaste del governo), efficiente quanto si voglia, in grado però di strappare tra i suoi ingranaggi ulteriormente il tessuto sociale locale già abbondantemente sfilacciato dalle conseguenze del sisma (perdita della casa e/o del lavoro in primis): tra i terremotati è diffusa la sensazione che tra loro ci siano quelli di serie A, quelli di serie B ecc. ben più di quanto sarebbe naturale aspettarsi.
I media e le persone di parte partecipano a questo gioco al massacro: chi vuole lustrare il governo mette in luce solo i lati positivi della gestione dell'emergenza abruzzese, chi vuole coglierlo in castagna enfatizza solo le ombre e le disfunzioni del dopo-sisma.
Potrei sintetizzare la mia posizione così: si poteva fare di meglio? certo. Ma si poteva fare anche di peggio? senz'altro. Lasciamo dunque cadere le partigianerie e auguriamoci che si lavori veramente col cuore e tutti insieme, l'Italia per l'Abruzzo e gli abruzzesi per loro stessi.
Domani a quest'ora sarò in partenza per Perugia. A presto.
P.S. Nella foto il "quartiere" Piazza del Capo Accoglienza Umbria di Paganica, scattata al tramonto dalla mensa.
by Daniele Passerini (Caterpillar 3)
Fonte: 22passi.blogspot.com
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8.8.09
x1 = A*sen (ωt), x2 = A*sen (ωt + γ)
...ho già scordato la mia dimensione...e forze sconosciute mi strappano da me...
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